Dopo aver parlato e cantato di donne al confine tra storia e leggenda, donne eroiche, donne forti, adesso, scusate la poca modestia, ma vogliamo dedicare una canzone a ... noi stesse. D’altrocanto, siamo un coro tutto femminile ... ci sta, no? Sapete come ci chiamiamo tra di noi? Consorelle! Non è che andiamo tutte e sempre d’amore e d’accordo. Per esempio ci sta quella là ... quella ... quella ... e vabbe’, non lo posso dire chiaramente, ma quella mi sta proprio ... mmhhh! Ma non fa niente. Del resto come si dice a Napoli? Ama l’amico co lo vizio sujo. |
Invece sapete come ci chiama la direttrice del coro ? “Bizzoche” Eh sì, lo sappiamo che non è proprio un complimento. Ma che possiamo farci? E’ la maestra, la dobbiamo assecondare.
Comunque, la canzone che vogliamo dedicare a noi stesse parla di sei sorelle. Certo, noi siamo di più. E che volete farci? Noi questa abbiamo trovato. Ma se vi aggrada, ve la cantiamo anche tre, quattro volte di seguito.
Niente paura, scherzavo!
La canzone è tratta dall'opera teatrale di Roberto De Simone "La Gatta Cenerentola" opera in tre atti, scritta e musicata nel 1976 e e ispirata alla fiaba omonima contenuta ne Lo Cunto de li Cunti di Giambattista Basile. Alla base di quest'opera c'è il lavoro di ricerca operato dall'autore e dal suo gruppo, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, nelle tradizioni orali e musicali del Sud Italia. |